Mascherine personalizzate in tessuto: come sceglierle

Il 2020 è iniziato con il botto, ci è sembrato – e sembra tutt’ora – di vivere in un mondo distopico e per me che vivo in città, l’impressione di essere stati catapultati all’interno di una puntata di Black Mirror è stata ancora più forte.

Fino al giorno prima eravamo tutti alle prese con la propria quotidianità e in un batter d’occhio ci siamo ritrovati chiusi in casa h24. Tutte le certezze e aspetti della vita che davamo per scontato, come banalmente andare a fare colazione al bar, sono venuti meno lasciandoci a bocca aperta, quasi increduli di ciò che stava accadendo.

Lo ricorderemo, e racconteremo com’è stato“, me lo ripetevo praticamente ogni giorno durante i giorni di quarantena quando sentivo il cuore battermi in gola e parlavo con la voce strozzata con la mia famiglia che vive a 700km di distanza da Milano.

Come disse il Prof. Dott. Claudio Vicini, direttore del Dipartimento “Testa-collo” dell’Ausl Romagna, dopo la grande fuga al Sud di metà marzo: “Il virus non ha gambe né ali, siamo noi che gli diamo un passaggio. E l’altra sera migliaia di persone gli hanno dato un passaggio verso il Sud“. Ecco, io non voglio vivere in un mondo egoista e cerco di fare la mia parte. Non ho preso un aereo, non ho preso un treno e non ho preso l’auto, ho deciso di restare al nord, a Milano, e il mio non è stato un gesto eroico o altro, ma semplicemente un’azione dettata dal senso del rispetto per le regole e di responsabilità civica.

Sono tornata a casa solo dopo che si poteva, perché appunto non volevo dare un passaggio al virus, e non vedevo la mia famiglia da più di 7 mesi.

Oggi, la situazione, seppur di poco, è cambiata. Tutti noi stiamo imparando a convivere con il virus, a rispettare le regole e ad evitare quanto più possibile luoghi affollati.

Tra le regole da rispettare c’è quella dell’obbligo della mascherina, nei luoghi al chiuso e, in alcune città, anche in quelli all’aperto. In commercio ci sono diverse tipologie di mascherine, quelle chirurgiche monouso e quelle in tessuto che possono essere riutilizzate e personalizzate a seconda dei propri gusti e stile.

In questo articolo vi darò qualche consiglio su come scegliere la giusta mascherina personalizzata.

Perché scegliere le mascherine personalizzate in tessuto?

Ci sono pareri discordanti, chi preferisce le mascherine “usa e getta” e chi invece quelle in tessuto. Personalmente ne faccio una questione di carattere economico – a differenza delle mascherine monouso quelle in tessuto le acquisti una sola volta. E di tipo ambientale – etico, le mascherine in tessuto sono sicuramente più sostenibili di quelle chirurgiche monouso che, tra l’altro, non sono riciclabili e, oltre ad avere vita breve, finiscono nel bidone dell’indifferenziata.

Le mascherine in tessuto possono essere utilizzate innumerevoli volte, praticamente per sempre (chiaramente spero che la situazione si risolva il prima possibile in modo da non doverle più indossare e di lasciarle nel cassetto, come un vecchio triste ricordo ormai lontano), inoltre, essendo in tessuto, possono essere a tutti gli effetti personalizzate, ognuno di noi può scegliere il colore e la fantasia che preferisce.

Ormai questa è la realtà che tutti noi stiamo vivendo. Le aziende si stanno adeguando alla situazione proponendo delle vere e proprie collezioni e capsule collection di mascherine in tessuto e dando la possibilità  ai propri clienti di personalizzarle, per cui se ne trovano davvero per tutti i gusti e stili. Inoltre, nel caso in cui non ci si voglia accontentare della collezione di un determinato brand, si ha la possibilità di personalizzarle – anche con una foto.

Al di là della questione moda basta pensare alle attività pubbliche, ormai le mascherine fanno parte della divisa da lavoro pertanto i datori, il più delle volte, forniscono al proprio personale: polo e mascherina. Quest’ultima, se si vuole, si può appunto personalizzare con ad esempio il nome del locale in questione.

Quale tessuto scegliere per le mascherine personalizzate?

Se le mascherine personalizzate in tessuto non sono dispositivi medici, è pur vero che si possono utilizzare con alcune accortezze come ad esempio lo scegliere il giusto tipo di materiale. A tal proposito, il New York Times ha riportato il risultato di alcune ricerche svolte negli Stati Uniti sui tessuti più protettivi. A quanto pare il tessuto che garantisce una maggiore protezione è il cotone dalle trame fitte, lavabile anche ad alte temperature e resistente nel tempo.

Inoltre, le mascherine in 100% cotone non provocano allergie e, rispetto ad altre tipologie di materiale utilizzato per le mascherine (come poliestere e tessuto spunlace), anche se vengono tenute su per tante ore (magari durante una giornata lavorativa), non provocano quelle odiose bollicine sulla pelle nella zona intorno alla bocca e al mento.

Quindi, prima di acquistare un prodotto, è bene informarsi approfonditamente riguardo al materiale di cui è composto.

Come conservare le mascherine in tessuto?

Questo tipo di mascherine devono essere lavate dopo ogni utilizzo, anche in lavatrice fino a 60 gradi. In questo modo si ha la certezza di avere un prodotto perfettamente igienizzato.

Quando utilizzare le mascherine personalizzate?

E’ bene tenere a mente che le mascherine in tessuto non sono un dispositivo sanitario e neanche un dispositivo di protezione individuale (DPI) ma un supporto in grado di offrire protezione e sicurezza alla propria persona e alle altre.

Vanno utilizzate, insieme alle altre misure di protezione, per tutti gli spostamenti al di fuori della propria abitazione, quando si entra in un negozio o in ufficio e in tutte le situazioni in cui sono presenti altre persone. Fondamentale utilizzarle anche quando non si può evitare di stare molto vicini ad altre persone, come per esempio in ascensore.

E’ inoltre consigliato utilizzarle anche quando si è in luoghi all’aperto in cui c’è affollamento e quindi risulta impossibile rispettare la distanza di sicurezza dagli altri.

Come indossarle senza errori?

Chiaramente le mascherine vanno indossate e usate correttamente altrimenti possono trasformarsi a loro volta in un veicolo del virus, specie se si tocca continuamente il viso con le mani per sistemarle.

Prima di indossarle è sempre consigliato lavare per bene le mani con acqua e sapone o utilizzare un disinfettante. Devono essere indossate tenendole dall’elastico, evitando di toccare la parte centrale, e coprire naso e bocca. Una volta indossate non devono essere toccate di continuo, soprattutto se non si hanno le mani pulite. Per toglierle vale la stessa regola, ovvero: prenderle dall’elastico evitando di toccare la parte anteriore con le mani.

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